Scienza & Salute

In questa categoria sono raccolti gli articoli di riguardanti la ricerca in campo medico nella lotta alle malattie.

Tumori al colon, un'arma molecolare per la cura dei tumori freddi

Con la locuzione tumori freddi vengono indicati quei tumori che non attivano una risposta del sistema immunitario efficace. La terapia immunitaria contro i tumori si è rivelata un'arma potente per limitare o sconfiggere la diffusione e crescita del tumore stesso. Ci sono delle forme tumorali che però sono resistenti alle cure con immunoterapia e che difficilmente vengonon individuate e bersagliate dalle cellule del sistema immunitario. Per farli diventare più facilmente individuabili ed attaccabili sono allo studio l'uso di molecole che si leghino a dei recettori presenti sulle cellule tumorali per poi essere bersagliati dal sistema immunitario, rendendo "caldi" questi tumori. Di seguito 4 risorse online sul tema.

Ansa: https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2023/02/14/trovato-il-punto-debole-di-un-tumore-al-colon-lo-rende-curabile_2ea25a7b-1eed-45bf-a501-5073355c4973.html

Airc:https://www.airc.it/news/tumori-piu-sensibili-immunoterapia-virus-influenzale-0120

iigm:https://iigm.it/site/index.php?id_app=1585&t=approfondimento&m=extra&id=354

aboutpharma: https://www.aboutpharma.com/scienza-ricerca/due-nuove-strategie-per-rendere-i-tumori-freddi-sensibili-allimmunoterapia/

Anticorpi monoclonali contro il Covid-19

Riportiamo interamente il testo del comunicato AIFA che illustra  l'autorizzazione all'uso di anticorpi monoclonali per il trattamento e la prevenzione di Covid-19. Si tratta del recepimento delle autorizzazioni europee in merito. Qui il link all'articolo originale (dove si potranno scaricare le determine AIFA).

Uso degli anticorpi monoclonali per COVID-19

La Commissione europea, su parere dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA), ha autorizzato i seguenti medicinali contenenti anticorpi monoclonali, da soli o in associazione, contro la proteina spike del virus SARS-CoV-2:

  • associazione casirivimab-imdevimab denominata Ronapreve (dell’azienda farmaceutica Regeneron/Roche) per il trattamento e la prevenzione di COVID-19;
  • regdanvimab denominato Regkirona (dell'azienda farmaceutica Celltrion Healthcare Hungary Kft) per il trattamento di COVID-19;
  • sotrovimab denominato Xevudy (dell’azienda GSK) per il trattamento di COVID-19;
  • associazione tixagevimab-cilgavimab denominata Evusheld (dell’azienda farmaceutica AstraZeneca) per la profilassi pre-esposizione di COVID-19 e nel trattamento precoce di soggetti con infezione da SARS-CoV-2 a rischio di una forma grave di COVID-19.

L’Italia ha recepito le autorizzazioni europee con le Determine n. 155 e n. 156 del 25 novembre 2021 pubblicate nella Gazzetta Ufficiale n. 282 del 26 novembre 2021, per Ronapreve e Regkirona, rispettivamente, n. 169 del 23 dicembre 2021 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 305 del 24 dicembre 2021) per Xevudy e n. 53 del 13 aprile 2022 (Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14 aprile 2022) per Evusheld , classificando i medicinali ai fini del rimborso da parte del Servizio Sanitario Nazionale in “C non negoziata [C(nn)]” con il seguente regime di fornitura: medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri individuati dalle regioni (RNRL).

Rispetto all’uso in via temporanea precedentemente autorizzato dall’Italia, sono stati modificati il dosaggio e la modalità di somministrazione di Ronapreve (vedi "FAQ sulla posologia e il modo di somministrazione di Ronapreve").

Con la Determina n. 1414 del 25 novembre 2021, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 282 del 26 novembre 2021, Ronapreve è stato anche inserito nell'elenco dei medicinali erogabili a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale ai sensi della legge n. 648 del 23 dicembre 1996 per l’indicazione terapeutica relativa al trattamento di pazienti adulti e pediatrici di età superiore a 12 anni ospedalizzati per COVID-19, anche in ossigenoterapia convenzionale (non ad alti flussi e non in ventilazione meccanica), ma con sierologia negativa per gli anticorpi IgG anti-Spike di SARS-CoV-2, ai soli fini del razionale scientifico.

Inoltre, l'associazione di anticorpi monoclonali bamlanivimab-etesevimab (dell'azienda farmaceutica Eli Lilly) per il trattamento di COVID-19 non ha ancora ricevuto l'approvazione della Commissione europea. In Italia è stata autorizzata in via temporanea con Decreto del Ministro della Salute del 6 febbraio 2021 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 32 dell’8 febbraio 2021, e con Decreto del Ministro della Salute del 12 luglio 2021 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 180 del 29 luglio 2021 (proroga del decreto del 6 febbraio 2021).
Con la Determina n. 318 del 17 marzo 2021, pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 66 del 17 marzo 2021, l’AIFA definisce le modalità e le condizioni di impiego di bamlanivimab-etesevimab.

L’autorizzazione all’uso in via temporanea dell’anticorpo monoclonale bamlanivimab in monoterapia (Determina n. 274 del 6 febbraio 2021, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 58 del 9 marzo 2021) è stata revocata con Determina n. 557 del 9 marzo 2021, pubblicata in Gazzetta ufficiale n. 108 del 7 maggio 2021. Resta ammesso l’uso di bamlanivimab in associazione estemporanea con etesemivab. Con la determina AIFA n. 85 del 11 febbraio 2022, pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 38 del 15 febbraio 2022, la validità dei flaconcini di bamlanivimab conservati a una temperatura compresa tra 2°C e 8°C è stata estesa a 18 mesi.

La distribuzione dei suddetti medicinali è effettuata dal Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19 di cui all'art. 122 del decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020, secondo modalità e procedure dallo stesso definite.

Tali medicinali sono sottoposti a monitoraggio addizionale. Ciò permette la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta.

Le schede relative a tutti i farmaci sottoposti a monitoraggio sono disponibili all'interno degli elenchi pubblicati nella pagina "Lista aggiornata dei Registri e dei Piani Terapeutici web based".

Di seguito si riportano le Determine AIFA i link alla Banca Dati Farmaci. Per bamlanivimab-etesevimab sono reperibili gli allegati con le informazioni agli operatori sanitari e ai pazienti.

Sono anche disponibili i report settimanali con i risultati del monitoraggio attraverso il registro AIFA sviluppato in attuazione del Decreto del Ministero della Salute del 6 febbraio 2021.

Lotta al glioblastoma usando intelligenza artificiale.

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I tumori mietono tantissime vittime ogni anno. Ci sono tanti tipi e sottotipi di tumori, con decorsi lenti o veloci, aggressivi o poco aggressivi. Individuare un bersaglio molecolare per bloccarne la crescita e/o distruggere le cellule tumorali già presenti nell'organismo è lo scopo delle terapie moderne.  Il glioblastoma è una forma fatale di cancro al cervello. La ricerca pubblicata il 2 febbario 2023 sul giornale NATURE CANCER potrà avere profonde implicazioni sul futuro trattamento del GBM (Glioblastoma multiforme) ed altri tipi di cancro (alcuni tipi di cancro al seno e alcuni tipi di cancro ai polmoni e pediatrici). Il lavoro pubblicato dal dottor Antonio Iavarone del Sylvester Comprehensive cancer center di Miami e autore senior dello studio, usa un algoritmo di intelligenza artificiale chiamato SPHINKS, acronimo per Substrate PHosphosite-based inference for Network of KinaseS che sfrutta l'apprendimento profondo (deep-machine learning) per aiutare i ricercatori ad identificare e convalidare sperimentalmente due proteine-chinasi (PKCδ e DNAPKcs) come i colpevoli della progressione del tumore in due sottotipi del GBM e come potenziali bersagli per altri tumori. Le chinasi sono gli obiettivi chiave usati adesso nella cura del cancro per adattare il trattamento alle proprietà specifiche dei tumori dei pazienti. Le chinasi più attive, etichettate dai ricercatori come "master", sono quelle contro cui indirizzare i farmaci per la cura del cancro. L'uso di organoidi (cellule tumorali prelevate dai pazienti e cresciute in laboratorio) permette di effettuare la verifica sperimentale dei nuovi farmaci. Per chi volesse approfondire, l'articolo in inglese su: https://www.eurekalert.org/news-releases/978305

Vaccino anticancro, approccio universale.

 

immunoterapiaDa qualche anno la lotta ai tumori ha visto crescere l'interesse verso la formulazione di vaccini per contrastare lo sviluppo dei tumori e consentire al sistema immunitario di riconoscere ed attaccare le cellule cancerose. Finora sono stati sperimentati vaccini specifici contro particolari espressioni di tumore in quanto le piccole e continue mutazioni, le variazioni che ogni individuo esprime nella genesi della forma tumorale hanno reso necessario lo sviluppo (sperimentale) di vaccini ad hoc. La caccia agli antigeni (proteine specifiche) sulla superficie delle cellule tumorali, spesso mascherate e leggermente modificate, ha fatto sviluppare vaccini "personalizzati". Una ricerca pubblicata sulla famosa rivista Nature ha aperto la strada ad un nuovo approccio. Il vaccino studiato ha come obiettivo le proteine MICA e MICB espresse da molti tipi di cancri umani come risultato del danneggiamento del DNA.

Questo vaccino induce una risposta coordinata da parte dei linfociti T e NK (Natural Killer) inibendo il mascheramento delle proteine MICA/B tramite scissione proteolitica.  Interessante il fatto che questo vaccino abilita il sistema immunitario a contrastare la crescita delle metastasi dopo l'asportazione della massa primaria.

 Abstract dell'articolo.

Most cancer vaccines target peptide antigens, necessitating personalization owing to the vast inter-individual diversity in major histocompatibility complex (MHC) molecules that present peptides to T cells. Furthermore, tumours frequently escape T cell-mediated immunity through mechanisms that interfere with peptide presentation1. Here we report a cancer vaccine that induces a coordinated attack by diverse T cell and natural killer (NK) cell populations. The vaccine targets the MICA and MICB (MICA/B) stress proteins expressed by many human cancers as a result of DNA damage2. MICA/B serve as ligands for the activating NKG2D receptor on T cells and NK cells, but tumours evade immune recognition by proteolytic MICA/B cleavage3,4. Vaccine-induced antibodies increase the density of MICA/B proteins on the surface of tumour cells by inhibiting proteolytic shedding, enhance presentation of tumour antigens by dendritic cells to T cells and augment the cytotoxic function of NK cells. Notably, this vaccine maintains efficacy against MHC class I-deficient tumours resistant to cytotoxic T cells through the coordinated action of NK cells and CD4+ T cells. The vaccine is also efficacious in a clinically important setting: immunization following surgical removal of primary, highly metastatic tumours inhibits the later outgrowth of metastases. This vaccine design enables protective immunity even against tumours with common escape mutations.

Cancer immunotherapy         Targeted Therapies

Lotta al glioblastoma usando intelligenza artificiale.

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I tumori mietono tantissime vittime ogni anno. Ci sono tanti tipi e sottotipi di tumori, con decorsi lenti o veloci, aggressivi o poco aggressivi. Individuare un bersaglio molecolare per bloccarne la crescita e/o distruggere le cellule tumorali già presenti nell'organismo è lo scopo delle terapie moderne.  Il glioblastoma è una forma fatale di cancro al cervello. La ricerca pubblicata il 2 febbario 2023 sul giornale NATURE CANCER potrà avere profonde implicazioni sul futuro trattamento del GBM (Glioblastoma multifome) ed altri tipi di cancro (alcuni tipi di cancro al seno e alcuni tipi di cancro ai polmoni e pediatrici). Il lavoro pubblicato dal dottor Antonio Iavarone del Sylvester Comprehensive cancer center di Miami e autore seniore dello studio, usa un algoritmo di intelligenza artificiale chiamato SPHINKS, acronimo per Substrate PHosphosite-based inference for Network of KinaseS - sfrutta l'apprendimento profondo (deep-machine learning) per aiutare i ricercatori ad identificare e convalidare sperimentalmente due proteine-chinasi (PKCδ e DNAPKcs) come i colpevoli della progressione del tumore in due sottotipi del GBM e come potenziali bersagli per altri tumori. Le chinasi sono gli obiettivi chiave usati adesso nella cura del cancro per adattare il trattamento alle proprietà specifiche dei tumori dei pazienti. Le chinasi più attive, etichettate dai ricercatori come "master", sono quelle contro cui indirizzare i farmaci per la cura del cancro. L'uso di organoidi (cellule tumorali prelevate dai pazienti e cresciute in laboratorio) permette di effettuare la verifica sperimentale dei nuovi farmaci. Per chi volesse approfondire, l'articolo in inglese su: https://www.eurekalert.org/news-releases/978305

Eliminare il batterio Helicobacter riduce del 50 percento il rischio di tumore allo stomaco

Come riportato nella pagina dedicata all'interno del sito https://www.epicentro.iss.it/helicobacter-pylori/ dell'Istituto Superiore di Sanità (Istituto della Repubblica Italiana): 

Helicobacter pylori è un batterio spiraliforme che può colonizzare la mucosa gastrica, il rivestimento dello stomaco umano. L’infezione è spesso asintomatica, ma talvolta può provocare gastrite e ulcere a livello dello stomaco o del duodeno, il primo tratto dell’intestino. L’ulcera è un’irritazione o un vero e proprio foro che si forma nella mucosa, che produce un dolore intenso, soprattutto a stomaco vuoto. 

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Nella breve storia riportata nella pagina predetta sulla scoperta del suo ruolo circa l'insorgenza di ulcera gastroduodenale, l'Helilcobacter è descritto come la causa principale di ulcera, al contrario di quanto si riteneva fino agli anni 80 (si riteneva che lo stress e l'alimentazione con cibi acidi o piccanti fosse la causa della ulcera).

Adesso, una ricerca condotta da scienziati sudcoreani ha scoperto che su un totale di 1676 pazienti partecipanti suddivisi in due gruppi (832 trattati con terapia specifica, 844 con placebo) durante il periodo di osservazione di 9.2 anni, nel gruppo trattato con terapia n.10 persone hanno sviluppato il cancro gastrico (pari a 1,2%) mentre nel gruppo trattato con placebo (nessun farmaco in pratica),  23 persone hanno sviluppato il cancro gastrico (pari a 2,7%). Fra i 10 partecipanti del gruppo trattato con terapia specifica, 5 avevano una infezione persistente di Helicobacter Pylori (cioè il 50% di chi si è ammalato).

[...]

Conclusioni: Fra le persone infette da Helicobacter Pylori che hanno una storia familiare di cancro allo stomaco fra i parenti di primo grado, il trattamento di eradicazione del batterio dimezza il rischio di sviluppare un cancro allo stomaco. 
Qui di seguito il link all'articolo relativo allo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1909666?query=featured_home